• da Il Riformista.it del 3 aprile 2007
Al di là di dogmi, non possumus e dispute teologiche, il secondo anniversario della morte di Giovanni Paolo il Magno, al secolo Karol Wojtyla, ci offre l’occasione per interrogarci su un quesito che sta molto a cuore anche a noi laici: e cioè quanto è cambiata la Chiesa in questi due anni senza la guida del pontefice polacco? La domanda la poniamo senza addentrarci nelle sottigliezze di natura intellettuale che lasciamo volentieri agli atei devoti più interessati ai paleologi che alla parabole di Cristo. Dunque: che Chiesa è quella che sta venendo fuori con Ratzinger?
La percezione che si coglie, anche tra i cattolici con cui parliamo e ci confrontiamo, è prevalentemente negativa, almeno in rapporto al predecessore di Benedetto XVI. In questi tempi il sorriso di Wojtyla e la sua forza di pellegrino sembrano un ricordo lontano. Certo, Giovanni Paolo è stato un papa fortemente conservatore in materia di etica e morale sessuale, lo sappiamo benissimo. Eppure agli occhi di molti, e non solo necessariamente cattolici, la sua Chiesa aderiva completamente al vangelo: nel senso che lasciava una porta aperta a tutti. Insomma era un Chiesa in cui si respirava il profumo del mistero di Cristo, scolpito da duemila anni nel comandamento lasciato come testamento agli apostoli nell’Ultima Cena: amatevi gli uni altri come io ho amato voi. Oggi, invece, la forza di Ratzinger sta più nella difesa strenua dalla secolarizzazione, dando la sensazione che le porte lascino passare meno persone del previsto. Che siano i Dico oppure i funerali di Welby, la Chiesa sta alzando barricate talvolta incomprensibili agli stessi cattolici. Si tratta di riflessioni che nascono sull’onda del ricordo di Wojtyla, di quel vangelo posto sulla sua bara che un colpo di vento chiuse il solenne giorno delle esequie in san Pietro: una metafora possente per chi crede. Il vangelo si chiuse e nel conclave il vento spirò su Ratzinger l’ortodosso, Ratzinger il tedesco, Ratzinger l’inquisitore. Un segno che ci ha introdotti in tempi di altissima conflittualità tra Cesare e Dio. Per carità, non tocca a noi dire al papa cosa fare o non fare, ma la turris eburnea in cui sembra aver rinchiuso una Chiesa in stato d’assedio crediamo che non sia un bene per nessuno. Noi speriamo, da laici, in una chiesa che dialoghi con tutti, che si faccia finanche agnello tra i lupi, ma che nel mondo e in Italia faccia prevalere sui divieti il comandamento dell’amore.
Domenica scorsa, con la liturgia delle Palme, siamo entrati nella settimana santa. In tutte le chiese è stato letto l’intero racconto della Passione e Morte di Gesù. Pagine tremende, per chi crede, di una bellezza tragica e divina, che culminano nel Venerdì Santo, quando Cristo viene inchiodato sulla croce. Chiunque si accosti a questo racconto evangelico, anche un non credente, non può fare a meno di interrogarsi sul mistero della morte. Ma sono anche pagine che rimandano al cielo. E per questo ci chiediamo: questa Chiesa di Ratzinger assomiglia al cielo?
Buona Pasqua a tutti!
20 commenti
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4 aprile 2007 a 18:42
Pachucha
I tempi cambiano, e con essi anche la chiesa..tutto si muta, ma non so se in meglio, oppure in peggio 😦
Un abbraccio.
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4 aprile 2007 a 19:44
nebu
di quel vangelo posto sulla sua bara che un colpo di vento chiuse il solenne giorno delle esequie in San Pietro
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4 aprile 2007 a 20:57
unOssimoro
Mah.. se il cielo è quello grigio di questi giorni, allora, forse…
Buona Pasqua anche a te!
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4 aprile 2007 a 21:24
violaviolaviola
Forse è presto,ma di cielo se ne vede poco!:)
Bacio
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4 aprile 2007 a 22:35
yuppydu
Mi anticipi sempre
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4 aprile 2007 a 23:22
eufemiaG
Se non potete essere un pino sulla vetta del monte,
siate un arbusto nella valle-ma siate
il miglior piccolo arbusto sulla
sponda del ruscello.
Siate un cespuglio se non potete essere un albero.
Se non potete essere una via maestra,siate un sentiero.
Se non potete essere il sole,siate una stella;
non con il clamore e la quantità vincete o fallite.
Siate il meglio
di qualunque cosa siate.
Douglas Malloch
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5 aprile 2007 a 15:57
Anake
Felicità e Serenità un bacio e un abbraccio, Manuela
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6 aprile 2007 a 12:15
BlackBlonde
7 aprile 2007 a 19:44
violaviolaviola
AUGURI!! BUONA PASQUA! 🙂
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8 aprile 2007 a 09:28
zenzerocandito
Auguri di serenità e dolcezza per te 🙂
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8 aprile 2007 a 10:24
Blunightavenue
un augurio, un bacio!
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8 aprile 2007 a 12:02
bySoleLuna
8 aprile 2007 a 22:49
Psyguru
Buona Pasqua! baci ciao!
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8 aprile 2007 a 23:01
LettriceM
Buona Pasqua SoleLuna! Il post me lo vengo a leggere con calma domani. Ti abbraccio!
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11 aprile 2007 a 11:25
BlackBlonde
…ma la chiesa è mai assomigliata al cielo?
COme tutto quello che è in terra…direi proprio di no.
Forse perchè a camminare nel fango è inevitabile sporcarsi le scarpe…
Black♠
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11 aprile 2007 a 17:28
bySoleLuna
Direi proprio di no anch’io caro Black 🙂 … Un bacio.
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11 aprile 2007 a 23:25
loftus
ah non credo proprio !!!!
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12 aprile 2007 a 19:49
Lillin
Bello Sam. Un post per riflettere anche sul significato della Pasqua per ognuno di noi…
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13 aprile 2007 a 14:03
LettriceM
All’ultima domanda rispondo: sì e no. Nel senso che non assomiglia al cielo così come lo immaginiamo e ci è stato più volte descritto ancorandoci ad un concetto di cielo=paradiso di sole meraviglie. In questo senso no, quindi ed è pure normale visto che viviamo sulla terra. Se ci discostiamo da questo e cerchiamo di concpire il cielo come diversa dimensione, comunque attraversata da lotte tra energie dissidenti allora sì, la Chiesa ci assomiglia, perché “così in alto come in basso”, bene e male continuano a combattersi. Con questo non voglio dire che la Chiesa sia il bene e tutto il resto il male, intendiamoci, intendo solo dire che ci sono cose che ci sfuggono e ci sfuggiranno sempre. E’ verissimo che alcune scelte della Chiesa oggi appaiono incomprensibili agli stessi cattolici ma forse in gioco c’è di più di una legge o un funerale. Dopo la chiamata c’è sempre la lotta, la prova, la resa dei conti. Vedremo cosa accadrà… Intanto la cosa fondamentale è non dimenticare quello che ci è stato insegnato, l’Amore, l’apertura, l’insegnamento evangelico perché è questa la forza su cui si costruisce la vittoria. Un abbraccio
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14 aprile 2007 a 10:46
bySoleLuna
Interessante riflessione Lettrice 🙂 Tu hai fatto l’equazione cielo=paradiso mentre io pensavo al cielo come simbolo di ciò che non sappiamo e non vediamo… simbolo di qualcosa che và al di là di ciò che i nostri occhi possono vedere…il mistero del vero significato della vita e della morte. La chiesa è qui sulla terra come tutti quelli che non ne condividono il cammino… e non solo laici ma anche persone che seguono altre strade per quanto riguarda la Fede. Io ho la sensazione, per non dire la certezza, che questa chiesa perda di vista il messaggio originale di Gesù che è riassunto nelle tue ultime parole… in questo senso non credo che assomigli al cielo.
Un abbraccio.
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