La società raggiungerà l’autosufficienza umana, una sorta di immortalità? Sono pazza? Chi può sostenerlo? Le mie parole sulla carta sembrano così “giuste”; sono forse cosi irrazionali da essere la sola a capirle? Cosa pensereste di me se vi dicessi che una volta trovata la soluzione e le risposte alle mie domande non saprei che farmene delle vostre? Quanti la pensano come me? Sono pazza? Vorrei saperlo! Vado a cercare le risposte dentro di me, senza speranza se non quella di trovare altre domande, altre riflessioni…
Non pretendo di sapere tutto o di aver saputo capire tutto grazie alle mie riflessioni personali sulla vita. Non pretendo nemmeno di non aver piu nulla da imparare ma pretendo che nulla potrà mai convincermi totalmente; qualsiasi argomento, per quanto giusto possa essere o sembrare tale, non mi farà cambiare completamente opinione… Perché per quanto l’aiuto “dell’altro” possa alleggerire il peso che ciascuno di noi porta sulle spalle, a me sembra che il peso da portare giorno dopo giorno sia sempre piu gravoso. Quando anche trovi una persona che mi “aiuti”, un amica/o, nonostante la forza del bene e dell’affetto provato nei miei confronti, lei/lui rimarrebbe un individuo, la cui essenza è effimera. Un individuo e un altro non possono creare insieme nulla che sia eterno perché l’eternità si raggiunge nella solitudine. L’altro è come noi, chiamato a scomparire. Nulla può impedirlo. E’ dunque a che serve cercare l’altro invano? Sapendo che non riusciremo mai a raggiungerlo completamente? Perché legarsi? Su cosa seminare per fare crescere radici che ci sostengano? Occorre forse sparpagliarle semi su piu individui possibili, in modo superficiale, senza troppo curarsi della terra, per poter rompere i legami con la facilità che non chiama il dolore? Oppure seminare intorno alle cose…loro sì che sembrano eterne…i venti, la luna, il sole…allora perché non mettere radici dentro di noi? Piantare in profondità dei piloni che paradossalmente ci rinforzano mentre ci appesantiscono? Dall’ affanno a costruire il futuro sulle rovine del passato, al radere al suolo le nostre asperità compiute all’esterno di noi stessi distruggendo il futuro, al riabilitare i ricordi, per tornare a vedere sorgere le stesse domande…ad ogni girone però la “costruzione” diventa piu imponente, una costruzione che non deve piu sopportare i dolori effimeri… e se anche dovesse sprofondare lo farà insieme a noi ma non crollerà, sarà anche di piu “noi”…una costruzione che si chiama Solitudine. Ogni cosa mi riporta a lei. Accessibile a tutti i comuni mortali! Non è forse lei che può far diventare l’uomo stranamente meno solo di fronte alla sua stessa vita? E’ davvero da mettere al fianco dell’amore, dell’amicizia, a Dio e alla saggezza dei cassetti ripieni di illusioni usate? Come si fa’ però ad essere sicuri che una volta finita l’opera, questa non si ergerà contro di noi? E se fosse il mezzo che ci conduce alla nostra disgregazione, sarebbe una sconfitta o una vittoria? Impossibile rispondere a queste domande se non le abbiamo quanto meno sfiorate con l’anima. Se così fosse, l’uomo non avrebbe piu bisogno di cercare all’infuori di sé, ma nella profondità del suo cuore, dei suoi ricordi.
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36 commenti
Comments feed for this article
23 marzo 2007 a 19:02
Pachucha
La vita è un continuo porsi delle domande..e non è detto che vi possiamo trovare sempre delle risposte…
Un abbraccio.
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23 marzo 2007 a 21:35
seimilasensi
Ricordati sempre,l’amore puro elimina tutti gli eccessi,per il resto lascia fare il vento…
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23 marzo 2007 a 21:57
Fantedicuori67
Ciao Samy!
Un felice e sereno fine settimana anche a te.
Stavolta però non passerò dall’autostrada ma starò a casa a scrivere e a leggere.
Bacioni.
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24 marzo 2007 a 16:55
Liuner
Cara Samy…mi rattrista molto questo post…benchè interrogarsi sui perchè profondi della vita è qualcosa che ci accomuna.Non credo che si possano vivere le amicizie o l’altro in funzione di un bisogno…mi sembra un discorso opportunistico, c’è qualcosa che non va e l’individualismo ormai è dilagante ma il dubbio di bastare a se stessi mi sembra una magra consolazione…per arginare un amara condizione…non so se l’hai scritto tu questo post e prendi le mie parole come considerazioni generali…ma se l’hai scritto tu,se ne sente la durezza di chi vuole trovare la verità senza lasciarsi andare pienamentealla vita. Tu vuoi avere il controllo totale sulla tua vita e dominare quello che hai intorno…ma come ti ho detto altre volte…secondo me la risposta è amarsi e amare…è prima “ragione “per cui esisti anche tu! ;)) Ps. sicuramente una certa solitudine esistenziale è una dimensione che accomuna molti artisti, come condizione creativa…un abbraccio t.v.t.b anche se non ti importa.
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24 marzo 2007 a 17:24
Nuvolavola
una visione molto pessimista
non so Sam. l’altro è come noi, destinato a scomparire. questo nulla può impedirlo. proprio per questo occorre costruire dei legami. per poter seminare e raccogliere i frutti della semina. per fare crescere radici che ci sostengano nei momenti peggiori e ci diano quella forza che talvolta viene a mancare. o semplicemente per poter trasmettere agli altri qualcosa, qualche esperienza e magari insegnamento in più. e così loro a noi. affinchè queste si possano tramandare nel tempo, in altri luoghi, in eterno..
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25 marzo 2007 a 10:30
Kryapos
Apperò Sam, guarda che il pessimismo che tutti stanno trovando in quello che hai scritto il realtà non è che la ragione e l’analisi del vivere “insieme”. Ognuno è sempre fondamentalmente solo nelle sue scelte, solo anche quando sceglie di accettare le scelte altrui. Poi il vivere è moto dinamico, non solo di posti e situazioni ma soprattutto di relazioni e rapporti, è certamente questo quello che ha generato nell’uomo moderno, che non ha più bisogno di rivolgersi ai suoi Dei per il racconto o evitare disastri, il desiderio di astrarre maggiormente il divino dall’umano, rendendolo dogmaticamente immutabile, incredibilmente solido ed affidabile, inversamente proporzionale alla sua fragilità.
E’ un pensiore che non si può esaurire in 2 righe, l’unica certezza che ho sempre dovuto avere è che alla fine, ho sempre dovuto fare i conti con me stesso sia che fossi solo che in mezzo agli affetti.
Riccardo
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25 marzo 2007 a 10:32
Kryapos
Ci sono un mare di errori di battitura, peccato non si possa editare, cerca di afferrare il senso se non sono chiaro.
Riccardo
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25 marzo 2007 a 17:42
Symphony
cerchi di radicarti nella Solitudine, conosco bene la fatica del trincerarsi, dello scavare in se stessi e delle sfaccettature da te così sapientemente analizzate.
Però ” È soprattutto nella solitudine che si sente il vantaggio di vivere con qualcuno che sappia pensare.
(Jean Jacques Rousseau) .
Cosa ne pensi?
Il fatto che tu ponga una domanda finale, significa che hai bisogno di confronto e non di solitudine :))
Un abbraccio e… ti sei beccata il link! 😛
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25 marzo 2007 a 22:08
eufemiaG
noto con piacere che i tuoi post inducono sempre alla riflessione, e sono contenta che ci interroghiamo ancora senza nulla dare per scontato. Partire da noi, dai nostri dubbi, serve per diventare certamente migliori. Un abbraccio, Eu
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26 marzo 2007 a 11:13
principedellemosche
Certo che sei pazza, ma non sei la sola.
Giusto la …….solitudine…..ma se di questa sia gioia, ma se è tristezza, per quante domende puoi porti non troverai mai le risposte, e nessuno riuscirà a colmare i tuoi punti interrogativi.
La rabbia che c’è in questo post, è veramente salutare o costruttiva.
Rapporti…….. vanno e vengono, più o meno lasci loro e prendi da loro, ed è un continuo allacciare rapporti……..questa è vità SoleLuna…..mai sottarrsi.
Delusioni: dicono che fanno crescere, e penso che sia vero (non avresti scritto questo post, e d è giusto cercare la risposta alla tua domanda/e……….prova a pensare che il più delle volte……si sbaglia la scelta della persona, già consapevole che è la persona del momento sia giusta.
Prova a pensare quante persone hai incontrato, ritenendoli non giuste(sbagliando col senno del poi) del momento che vivevi
Credo che molte volte la/e risposte siano sotto gli occhi, e per nostra natura si tende a complicare ogni nostra domanda…….non vedendo.
Un abbraccio
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26 marzo 2007 a 12:06
BlackBlonde
Si sei pazza!
C’è sempre bisogna di qualcun altro, da soli non ci bastiamo mai…però c’è di vero che bisognerebbe fare, qualche volta, i percorsi all’inverso, trovare risposte in sè e poi condividerle con l’altro…e non aspettare che solo lui/lei possa essere depositario di verità che noi non si è capaci di vedere.
Black♠
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26 marzo 2007 a 12:15
Lillin
Più che del pessimismo, trovo nelle tue parole una forte determinazione nel non volersi fermare all’apparire, nel non adagiarsi alla consuetudine del pensiero.
Per quanto mi riguarda, al momento mi sono arresa alla constatazione che siamo animali sociali, capaci di trovare il nostro benessere solo interagendo con altri, vuoi per le cose concrete (casa..cibo..comodità..servizi..ecc…), vuoi per i bisogni emotivi. Penso anche che l’appagamento sentimentale non passa necessariamente attraverso un compagno, ma dal sentirci amati e dal riamare in genere chi ci circonda. Il resto può accadere, ed è stupore. Ma per arrivare a questa integrazione, non si può che passare attraverso quelle inquietudini, quel ricercarsi come individuo che tu ben descrivi. A me accade che più pare di chiudermi in me stessa, analizzandomi senza pietà, cercando in me, e solo in me, quell’autosufficienza (e anche responsabilitàdi cui parli)….e maggiore è l’apertura che ne consegue. Paradossalmente più mi sento ‘mia e bastante’, maggiore è l’importanza degli altri e più fluidi e spontanei i rapporti.
Forse è solo illusione, fase di passaggio, questo non so dirti.
Diementicavo: per me sei acqua fresca. 🙂
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26 marzo 2007 a 14:11
bySoleLuna
Luna forse sei particolarmente emotiva in questo momento ma non posso non risponderti…al di là del fatto che nel mondo milioni di persone devono bastare a se stesse e non per scelta, mi chiedo, visto che è la seconda volta che me lo dici, cosa intendi veramente. Non sono di certo un eremita e non ho mai detto che non dobbiamo stare con gli altri :O ma credo che un forte “sé” ( i piloni) sia necessario per non soccombere ad ogni stormire di fronde, tanto per rispondere anche seimilasensi che mi parla del vento ( e dell’amore puro!)…poi ci sono parecchi punti interrogativi in quelle righe più che delle affermazioni…e anche provocatorie. Non chiedo forse se questa costruzione non si possa ritorcere contro di noi? Parlo di società dove ormai i rapporti sono diventati usa e getta…no non sono pazza, basta guardarsi attorno con attenzione per rendersi conto che è sempre più facile dirsi addio. E dunque? Non fare mie affermazioni, che non ci sono, sull’opportunismo di cui mi limito a “chiedermi” …Sfiorare con l’anima vuol dire capire per “empatia” , empatia Luna che non ti chiedo di avere perché non abbiamo lo stesso vissuto sulle spalle…solo vorrei non dovermi preoccupare, quando scrivo, di urtare i tuoi sentimenti altrimenti tanto vale che chiuda il blog.Mi dici che mi vuoi bene ed io so che sei sincera nel tuo sentire ma so anche che è un sentimento fragile viste le circostanze e l’ambiente in cui nasce e dove non può evolvere. Qui le radici sono deboli e la piantina non viene messa alla prova dal sole cocente, dalla pioggia, dal vento… Lo so per esperienza e non per sentito dire, e tantomeno perché mi faccia piacere. Non credo che l’affetto possa farci vivere l’una al posto dell’altra e dunque se m’importa o meno non c’entra un bel nulla. Mi auguro che tu possa rileggere con calma e cogliere il vero senso delle mie parole. La “mia realtà” la guardo dritta in faccia senza ipocrisia e se qualcuno non la sopporta allora non sopporta me 😦 Su, non essere triste che mi deprimi il pupo!!! ( non posso di certo correre a casa tua a raccontargli le barzellette!):) .Un abbraccio.
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26 marzo 2007 a 14:12
bySoleLuna
Nuvola, sinceramente mi chiedo rileggendomi cosa ci sia di così pessimista nell’essere consapevole di non dover “dipendere” dagli altri. Quella “costruzione” è la forza che ti fa’ rialzare sempre più velocemente proprio perché forgiata sulla solitudine che è anche dolore…quella che riesce a farti scivolare di dosso le delusioni sempre più velocemente perché impari che sono illusioni, impari a “pesare” la profondità delle relazioni… l’altro è visto come persona che non può di certo vivere al posto tuo, vivere i tuoi dolori, le tue scelte importanti…l’altro visto come amicizie che oggi sono tante ma superficiali ( i tanti semi che abbiamo paura a conficcare appieno nella terra)…non è un’offesa! E’ un dato di fatto :O I figli, i famigliari, sono legami forti, fortissimi, sono legami di sangue che non c’entrano con gli “amici”, con gli “altri”. Di certo però danno l’illusione dell’immortalità e della continuità, o no? Di certo è nell’ambito famigliare che vanno cercate parte delle radici di ciò che siamo….legami che meritano senz’altro un’analisi a parte… :O
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26 marzo 2007 a 14:13
bySoleLuna
@SFreud, appunto. La “luce” è dentro di noi, inutile cercarla altrove…così come la forza o il coraggio. Ma non dimentichiamo che dentro di noi esiste anche l’oscurità, la paura, la fragilità . Sono le facce della stessa medaglia che si danno battaglia quotidianamente.
@Pachucha, a volte le risposte non servono…le domande sì, aiutano a non fermarsi.
@Riccardo ho colto il senso come tu hai colto il mio…direi che convergono perfettamente nella tua ultima affermazione. Per assurdo anche il confronto con gli altri fa’ sentire più soli … ed è quello che dici anche tu se non erro quando scrivi dell’analisi dello stare insieme.
@Symphony, certo è uno scavare che costa fatica ma che ti dà anche in cambio il potere di contenere l’emotività.
Rousseau mi ricorda il detto popolare “meglio soli che male accompagnati” perché qualcuno che sappia pensare è colui che ti spalanca nuove finestre sul mondo, colui che ti stimola a cercare nuove strade, colui che ti mette di fronte ai tuoi limiti e che ti incita a superarli…ovviamente sono metafore sul “dialogo”.
Ahi! Mi sono beccata il link?! :)Ricambio con piacere.
Principe, forse è proprio l’assenza della delusione che porta determinate riflessioni…..della serie mi osservo e ne prendo atto. Crescere in fondo cosa vuol dire? Non è forse imparare a rialzarsi sempre più velocemente? Non vuol dire forse imparare a perdere sempre meno tempo? A sapere distinguere sempre con maggior chiarezza cosa vuoi, ma soprattutto cosa non vuoi? Ma credimi, nessuna rabbia in quelle righe!!! 😀
Lillin, esatto! Più si è “autosufficienti” e più cresce il piacere dello stare con l’altro che è sempre meno condizionato da un bisogno emotivo di cui ammetti l’esistenza senza ipocrisia. Grazie, sono felice di sapere che non ti spavento!!! :))))))
Appunto Black! Gli altri rimangono pur sempre uno specchio appannato, pensiamo a lucidare il nostro che ogni tanto non guasta.
Eufemia per scontato si spera mai nulla ma prima o poi ci caschiamo tutti 😉
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26 marzo 2007 a 14:46
Lillin
Spaventarmi????? Ti ho letto e riletto in giorni anche diversi per ben cogliere quel che scrivevi! Ben altro mi angoscia, non certo chi si osserva con determinazione tentando di sfrondare luoghi comuni e facili (comode) letture di sè o compatendosi per cercar conforto. Ti dirò…con il fatto che parlo di buoni sentimenti e che alcuni sanno che mi occupo di sociale, finisco per l’esser ingabbiata in un immagine buonista che assolutamente non mi appartiene. Mi occupo di me, con egoismo se vuoi, analizzo il mio pensiero, le mie azioni…convinta che se c’è un modo per arrivare fuori da me è solo passandomi attraverso. E che se amore cerco (in senso lato ma anche no….),tante meno palle mi racconto e tanta possibilità in più di riconoscerlo ho.
Poi, anceh nella vita, passo per pazza anch’io.Per dura. C’è chi mi idealizza come fossi Madre Teresa e chi poi, non comprendendo la severità, mi prende come una che se la racconta e basta.
Intanto io sto nella terra di mezzo. Sogno eppure mi ci metterei i chiodi nei piedi pur di farli stare per terra.Ora, in quella terra di mezzo, vedo che si sei anche tu (se non ti dispiace la comunanza).
Besos.
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26 marzo 2007 a 14:51
Lillin
“e non aspettare che solo lui/lei possa essere depositario di verità che noi non si è capaci di vedere. ”
Condivido moltissimo questo pensiero di Black. E’ un aspetto che imputridisce i rapporti…sia dalla parte di chi è visto come depositario delle verità (che si ritrova a sostenere responsabilità che non gli competono)), sia da colui che così lo vede (poichè idealizza e il rapporto non vola..).
Con questo…passo e chiudo. Ti prego fammi uno sconto per l’occupazione del suolo ;)).
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26 marzo 2007 a 15:29
bySoleLuna
E’ gratis Lillin!!! 🙂 … ti capisco bene visto che vengo sempre vista ora dolcissima, ora di ghiaccio…da un estremo all’altro :O E il mezzo? Nemmeno se ti sforzi di farlo vedere!!!…non c’è verso e credimi di sprecare parole ed energia in questo senso ho smesso da un pò… Il guaio è che per far cadere quell’idealizzazione devi anche arrivare a ferire. Non voglio “raccontarmerla”, hai detto bene, e nemmeno “raccontarla” agli altri. Che dici, in questa terra di mezzo, possiamo piantare qualcosa? ;))))
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26 marzo 2007 a 23:25
Liuner
Mi dispiace …ma non credo di essere particolarmente emotiva o più del solito…se vuoi non commento più se deve prevalere il senso di provocazione su una lettura…le parole sono fraintendibili…ma a me sembri molto prevenuta in partenza,hai già una tua idea e quindi non credo che ci sia bisogno di aggiungere altro.Peccato che certi termini mi sembrano troppo importanti:essenza effimera? cosa intendi? due individui non possono creare nulla che sia eterno? cosa intendi,altra affermazione pesa e distruttiva. Poi parli d’individuo…certo che ognuno rimane un individuo e le coppie storiche più riuscite spesso lo sono perchè hanno una loro forza e indipendenza progettuale. Ho capito che t’interroghi e l’avevo scritto ,ma dal tono si sente che le conclusioni sono quasi scontate…conclusioni per altro disfattiste…sfiduciate sulla vita e sugli altri, non è che non sopporto te,ma rileggilo te quello che hai scritto…la risposta è che nessuno potrà mai fare niente per te!! se così è …comunque capisco e rispetto la tua realtà più gravosa della mia…anch’io sono stata sola…sono stata depressa…isolata…sei forte a cavartela da sola ma l’amicizia o l’amore secondo te è sostituirsi all’altro o affiancarsi,condividere? volere è potere…un abbraccio a te!
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26 marzo 2007 a 23:39
Liuner
non sapevo che l’empatia nascesse dall’aver vissuto esperienze simili! questa è proprio una grande cazz…! 😉 ciao ciao…anche uno sguardo è eterno se lo fai tuo,è tutto relativo.Ok mi levo di torno…ma ti devo mandare un articolo che l’amico virtuale conta quanto quello reale,forse sono effimera per te,ma sono qui…a tutti gli effetti. buonanotte
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27 marzo 2007 a 00:28
bySoleLuna
Bene, sono contenta di sapere che l’emotività non c’entra. Non è nemmeno la prima volta che mi scrivi che sono prevenuta, e sulla base di poche righe scambiate tanto tempo fà in chat…a questo punto mi chiedo se non sia tu quella prevenuta nei miei confronti. Per quanto riguarda l’eternità se tu sai cosa sia t’invito a spiegarmelo. Io mi rileggo e visto che sono io a scrivere se permetti sò interpretare meglio di chi legge il mio pensiero. Nessuno può fare nulla per me????!!! No dico, ma ti rendi conto di quello che scrivi? E non contenta ci butti dentro l’amore di cui non ho neanche parlato!E dimmi, sai cosa ho fatto, dove sono andata, quali cose mi sono successe in questi giorni, in queste settimane, in questi mesi? Non credo proprio.
E a proposito d’amore per se stessi, hai mai pensato che è proprio per amor mio che faccio le mie scelte? L’articolo non m’interessa, se vuoi potrai leggere il mio libro sull’argomento appena avrò voglia e tempo di scriverlo con un capitolo dedicato alla presunzione di conoscere e di capire una persona solo attraverso pochi scritti.
Buona notte.
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27 marzo 2007 a 10:27
Liuner
bene, visto che sta finendo tutto sulla polemica sterile e mi stai accusando…credo che sparirò davvero…non era mia intenzione,ma dal momento che rendi pubblico un post e non è certo “effimero” vista la tua reazione (o altrimenti è inutile scrivere blog) ,visto che non sono certo io presuntuosa o pretendo di sapere cosa ti accade, ti ho risposto con degli interrogativi…a cui non rispondi…certo che sono provocazioni,ma proprio per il beneficio del dubbio….per me quello che ci lega l’altro nell’amicizia,nei rapporti in generale, è sempre un movimento di amore…a diversi livelli…non parli forse di affetto?ma tu guarda se dovevo scatenare queste reazioni…comunque hai ragione tu…non ti credo pazza anzi…sono contenta di sbagliarmi sai? vorrei solo sentirti felice e più positiva ,perchè te la prendi tanto se c’è un ‘incomprensione comunicativa scusa? poi non giudico nessuno io,ho le mie idee e commento quanto leggo. Un bacione non t’incazzare!!
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27 marzo 2007 a 10:38
Liuner
“e dunque a che serve cercare l’altro invano”
“quando anche l’altro possa alleggerire…il peso..è un essenza effimera”…
“pretendo che nulla potrà mai convincermi totalmente”
Non sono credenze limitanti (in questo senso prevenuta)?
Non sembra forse,che anche se l’altro può fare qualcosa, in realtà è una ricerca inutile e quindi lo è anche per te? non farmi passare da cretina… ;P
Comunque sono felicissima se mi spieghi meglio cosa vuoi dire ,sono pronta a scusarmi ^_^
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27 marzo 2007 a 14:24
Lillin
Scusare se approfitto del vostro scambio, però mi tocca da vicino poichè mi è accaduto di vivere le due parti: 1) commentare un post senza cogliere le motivazioni di chi aveva scritto e 2) di vedermi attribuire significati di cose non solo non dette ma neppure pensate. In entrambi i casi è frustrante!
Da poco, da me, dopo un post che parlava dell’attimo e l’accenno in un commento del mio amore per il film ‘L’attimo fuggente’ (senza meglio specificare perchè di quell’amore), mi son vista una persona (che non mi legge MAI) che sosteneva che il significato dell’attimo di quel film non era quello che gli attribuivo io!! Ma se non l’avevo neppure espresso il perchè di quell’amore(che era più per la figura del ragazzo suicida)???? E anche altre presunzioni, non dubitative, senza un minimo di domanda (che pensi?perchè dici questo?ecc). Molto fastidioso, soprattutto quando il post scritto è un ‘pezzo’ di noi.
Come ci dovrebbe comportare in questi casi? Io nel primo chiedo scusa e mi tiro indietro. Nel secondo cerco comunque di finirla subito. Si trasforma in polemica. Ma il probelma rimane…perchè entrambe le parti si ritrovano insoddisfatte (sbaglio?).
E allora?
(mììì…forse era meglio ne facessi un post!)
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27 marzo 2007 a 15:04
violaviolaviola
Si convengo che tutto e a dir semplicemente troppo complicato anche se nel brutto può uscire il bello!
bye
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27 marzo 2007 a 15:58
bySoleLuna
Ti rispondo punto per punto. Il mio post è effimero in un certo senso, basta un clic per cancellarlo. Chi decide a cosa serve scrivere su un blog se non colui che gestisce il suo spazio? Non c’è una reazione senza una causa, io ho cercato in modo del tutto tranquillo di farti capire che forse non avevi afferrato il senso a tutto tondo di ciò che avevo scritto e se anche non fosse bastato, gli altri commenti sicuramente avrebbero potuto aiutarti a capire meglio. Io non parlo di solitudine del tipo “ oddio non ho un’amica per andare al cinema!” :O. La tua reazione io l’ho percepita come chi si sente ferito nell’amor proprio, tanto che pensi che voglia farti passare da cretina…tanto che mi sono chiesta, ancora una volta, che valore ha la dichiarazione “ ti voglio bene”. Sparire? :O Sai la cosa non mi spaventa, qui si sparisce facilmente….anch’io posso sparire da un giorno all’altro. La mia presenza non è “eterna”, qui. L’amicizia purtroppo è un termine di cui abusiamo tutti, forse perché non abbiamo altri aggettivi per definire tutta una serie di sfumature, che non nego esistano, ma che nulla hanno a che vedere con un sentimento che richiede ben altro che parole digitate su una tastiera. Non si tratta di giudicare o meno, qui si tratta di avere dei preconcetti sull’altra persona, commentando non tanto su quello che si legge ma andando “oltre” immaginando e sfiorando la sfera personale, cosa discutibile se penso “all’amicizia”. Ben venga la mia pochissima voglia di chattare o scrivere in pvt! Non sono incazzata, solo un pochino delusa ma passa…l’ho scritto che le cose scivolano sempre via sempre piu velocemente.
Sì, a cosa serve cercare l’altro se non c’è? O se non può esserci? E qui evito di farti esempi perché pescare nella memoria e sbattere in pubblico esperienze personali solo perché obbligata a “spiegare” mi irrita profondamente. Alleggerire il dolore di una persona che sta’ piangendo un padre morto credi forse possa essere un sollievo che dura? Io credo che in caso del genere la mia presenza sia “effimera”…anche la mia “assenza” partecipativa lo è…adesso rovescia questo esempio e avrai le tue risposte…applicalo ad altre situazioni “pesanti” e avrai le tue risposte. Nulla mi potrà convincere totalmente perché la solitudine, quella vera e profonda che è una condizione dell’anima, quando l’hai “assaggiata” è difficile dimenticarla. Mi auguro davvero che quanto ho scritto possa bastare ai fini della comprensione comunicativa perché ahimè il mio tempo libero è scaduto … e non ti scusare, non è davvero il caso.
Ciao 🙂
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27 marzo 2007 a 18:44
IsaacSky
ho letto il tuo post rapito dai tuoi intimi viaggi nel pensiero,,,sospesa tra immortalità e desolazione,,ops “solitudine”…
quel qualcosa che alcuni vedono di cattivo grado e altri (come te) denunciano essere la vera e inevitabile condizione umana senza tempo,,,quell’eternità che incomincia prima della nascita e non termina mai.
quando parli di società non riesco a coglierne il senso,,forse perchè ogni giorno guardandomi in giro sento il forte senso di autodistruzione che questa compie verso se stessa appunto,,, preferisco concentrarmi su quell’io o su coloro che mi sono vicino perchè è con essi che posso creare delle mappe di pensiero articolarte!…
il risultato?
hai ragione su tante cose ,,,ma hai espresso così tanti pensieri che non saprei dove cominciare per analizzarli!
di sicuro mi permetto di proclamarti erede di Isaac per i post in questione!
complimenti per tutto e sopratutto per la capacità di guardare gli altri e te stessa da occhi più grandi,,più dall’alto,,,in una enorme visione!
ciao
isaac
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27 marzo 2007 a 19:02
Liuner
mah…ad essere delusi siamo almeno in due…mi dispiace per il bonismo dilagante…in realtà, m’interrogo come te anche se fai solo l’offesa…ogni post è uno spunto per discutere sul peso dei termini,il significato profondo e il valore che gli diamo non è per tutti uguali. Io non capisco te probabilmente ma anche te sei limitata alla tua visione. Il senso profondo della solitudine,ti ripeto,lo conosco molto bene e lo sai. Mi addolora di tuo padre e ti ricordo che anche se mia mamma ha tentato il sucidio inutilmente…c’è una non vita che soffoca la quotidianeità giorno per giorno e lì,nessuno può far niente per riempire il vuoto. Non prenderti lo scomodoo di rispondermi.
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27 marzo 2007 a 19:14
Liuner
scusa per tutto…sparisco davvero.
🙂 ciao.
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27 marzo 2007 a 20:00
nebu
28 marzo 2007 a 10:31
bySoleLuna
@ Che bella foto Nebu, grazie! 🙂
@ Isaac, desolazione, un termine oserei dire illuminante! Accidenti, perché non è venuto in mente a me?! 😉 Forse ho messo troppa carne al fuoco, hai ragione. Autosufficienza pensando alle ricerche mediche, informatiche…pensando a quanto ci stiamo snaturando..immaginando un ipotetico futuro che alcuni scrittori di fantascienza sanno così bene descrivere ( ci hanno azzeccato piu loro in passato che non la scienza!) :O
Grazie a te! 🙂
@ Lillin, non saprei…è un meccanismo di cui spesso ho scritto, che spesso ho osservato da fuori e alcune volte da dentro. Certo che da dentro è decisamente piu difficile, bisogna sapersi fermare o non farsi trascinare troppo a fondo dalla corrente. Sappiamo bene che la comunicazione scritta non ha il supporto della voce, dello sguardo, ecc…sappiamo che il nostro stato d’animo spesso ci porta fuori strada….ma queste non bastano a spiegarlo, forse perché in ogni situazione entrano in gioco piu fattori soggettivi a discapito di quelli oggettivi. Sì è frustrante. Non esiste il comportamento piu “giusto” se non quello di evitare che quel senso di frustrazione diventi esaurimento. Aspetto il post! 🙂
@ Viola, sono d’accordo, trasformare il veleno in medicina, come spesso mi ripete un’amico 🙂
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28 marzo 2007 a 18:34
Pachucha
Quello che dici nel commento che ci hai lasciato..io penso, che spesso, il pc, ci serva per riempire dei nostri vuoti interiori che non sappiamo come riempire..ma non so se sia la cosa gisuta fa fare o meno…
Un abbraccione.
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29 marzo 2007 a 15:02
bySoleLuna
Certo Pachucha che spesso serve a questo…e non credo sia un bene, non lo è nel momento esatto in cui te ne rendi conto e devi capire cos’è quel vuoto e come affrontarlo senza palliativi. Le cose non sono buone o cattive, e l’uso che ne facciamo che può esserlo…prendi ad esempio il cibo, se sfogo sul cibo un “vuoto” mangiando di tutto e di piu innescando una reazione a catena che di certo non mi fà bene, non devo smettere di mangiare ma trovare le cause che mi spingono a farlo in maniera sbagliata e aggiustare il tiro…si chiama equilibrio credo 🙂
Un abbraccio.
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30 marzo 2007 a 10:14
romanticaperla
Il fatto è che non si può mai essere sicuri di nulla che tu t’impegni o no non puoi mai sapere come vada a finire sia un’amore che un’amicizia!
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30 marzo 2007 a 11:34
bySoleLuna
Quel sogno è anche il mio romantica! :))))
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30 marzo 2007 a 15:17
Issima67
Buon fine settimana a te cara 🙂
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